Simbolismo della struttura architettonica della cappella

La cappella Santa Rita è stata concepita dall'architetto Sig. Jean Jolivel. Egli spiegò il significato della sua opera per aiutare i fedeli della cappella ad entrare meglio in relazione con Dio attraverso la struttura architettonica.
 

 

LA CONCEZIONE ARCHITETTONICA DellA CAPPELLA Santa RITA SPIEGAZIONI

dal Sig. Jean JOLIVEL , ARCHITETTO [1] 

 

Casa Di Dio 
E’ la Casa di Dio. 
È anche la casa degli uomini che onorano il loro Dio. 
Per concepire quest’ opera, ho rievocato alcuni aspetti tradizionali della costruzione delle chiese cristiane. 
Ho fatto riferimento a santa Rita ed ai grandi momenti della sua vita consacrati all'Amore di Dio. 
Vi ho inscritto dei simboli usati per secoli dai costruttori di chiese e cattedrali.

Come si inserisce nell’ambiente circostante 
Occupa una posizione privilegiata all’interno della proprietà e rispetto alla città. 
La costruzione è realizzata nella continuità degli edifici esistenti e ciò simboleggia che questa comunità, nata in questi luoghi, trova in essa la sua piena realizzazione. 
L'espressione architettonica è marcata da un carattere religioso facilmente percepibile da ognuno. 
La composizione vuole risultare espressiva ed al tempo stesso modesta e calma all’interno di questo quartiere tranquillo. 

Le sue forme nello schema planimetrico 
La navata è un quadrato di lato pari a multipli di 5: tre volte 5 su ogni lato.[2] Le dimensioni quadratre e quadrate doppie, care alla Bibbia, si ritrovano in numerose chiese romaniche.
Nel l’Antico Testamento, il tempio ed il santuario sono costruiti su fondamenta quadrate. 
È il luogo della Presenza Divina. 
Numerose Chiese Cistercensi sono costruite su una successione della figura modulare del quadrato. 
Il numero 5 è il simbolo dell'uomo in numerose civiltà antiche. 
Santa Hildegarde sviluppò la teoria di questo simbolo nella storia ebraico-cristiana. 
Qui la navata è composta da un reticolo di 9 quadrati di lato 5 per 5. 
Quindi otteniamo : 
Il quadrato che rappresenta la Casa di Dio 
Il numero 5 che simboleggia l'Uomo. 
L'uomo presente nella Casa di Dio. 
Circondano le facce del quadrato della navata: 
Il coro dell’altare maggiore 
Le due nicchie laterali 
Il nartece d’entrata 
Questi cinque elementi formano il segno della Croce, simbolo fondamentale che identifica Cristo. 
Santo Bonaventura disse: "La Croce è un albero di bellezza, consacrato dal sangue di Cristo, esso è pieno di tutti i frutti. 

Rievocando uno dei miracoli della vita di santa Rita, questo schema della pianta cruciforme si sviluppa a forma di rosa. 
Gli archi successivi di ogni nicchia laterale disegnano i petali del fiore, il coro a forma di semi cerchio ne è il ricettacolo. 
Alcune anime ferventemente devote hanno visto anche la forma dell'ape ricordandosi del miracolo delle api attorno a santa Rita, ancora neonata in culla. 
(È importante notare che Padre Andrea Bianco, che è all'origine della devozione a santa Rita a Nizza, predisse nel 1947 ad una riunione di seminaristi: "Un giorno noi costruiremo a Parigi una bella cappella dedicata a santa Rita ed essa avrà la forma di un'ape ". L'architetto apprese ciò solo dopo avere costruito la cappella.)


Le sue forme in sezione trasversale 
La volumetria è animata da un movimento ascendente : 
Internamente verso il coro, esternamente verso la croce. 
L'elevazione dello sguardo simboleggia evidentemente l'elevazione dell'anima verso Dio. 
Il coro è formato da un arco della pianta architettonica che si apre verso i fedeli con un arco verticale. 
L'arco simboleggia l'aureola...l'aureola, segno di santità. 
Esso sottolinea in particolare: 
Il luogo sacro. 
Il luogo del Sacrificio. 
Nelle forme simboliche, è necessario anche notare i lucernari che danno luce. 
La freccia stilizzata nella sua forma ascendente corona ogni vetrata. 
Questa freccia è il simbolo dei scambi tra Cielo e Terra. 
Il contenuto simbolico di ogni vetrata è così proiettato verso il cielo, come la nostra preghiera si eleva verso Dio. 

La luce 
Secondo San Giovanni la luce si identifica col Verbo, la seconda persona della Trinità. Luce che procede dalla luce. 
Qui la luce solare è catturata nei suoi diversi colori di composizione. In particolare il blu, il colore più immateriale. La natura ce lo presenta in trasparenza nella massa dell’aria. 
Il bianco, il colore mariano. 
Il rosso, colore sangue, simbolo del principio della vita. 
Il giallo oro si identifica con la luce divina. 
Infine la luce più pura ci è trasmessa attraverso il cristallo. 
Nella cristianità, la luce che penetra il cristallo è un’immagine tradizionale della Immacolata Concezione. 
Dice il poeta Angelus Silésius: Maria è un cristallo, suo Figlio la Luce Celestiale. 
L’impianto d’illuminazione complementa la luce solare ed è dotato di un sistema di accensione a combinazioni multiple. 
Queste luci artificiali sono scelte e misurate secondo i tempi liturgici o l'atmosfera di contemplazione che uno desidera creare.


Gli elementi che costituiscono la struttura 
Per valorizzare il nostro metodo di lavoro, abbiamo voluto che questo santuario fosse costituito di materiali nobili. 
I muri sono rivestitii di pietra. Il pavimento è trattato con granito. 
L’impalcatura delle losanghe è realizzata con olmo ed abete. 
La sua curva ascendente conduce lo sguardo verso la Croce. 
Notiamo che nel linguaggio liturgico talvolta la parola legno è sinonimo di Croce. 
La concezione delle vetrate è stata assegnata a Marie-Jo Guével. La loro realizzazione è opera di suo padre e suo fratello. Lascerò a Yves Guével il compito di presentare il simbolismo di queste creazioni. 
Il tetto è in rame. È il materiale che, in questa funzione, ha la più grande longevità. 
La campanile è d’acciaio, un materiale molto contemporaneo. 
Esso scrive, con forza, la sua Croce nel cielo ed ha 5 campane che cantano l'Ave Maria. 

[1] Il sig.. Jolivel è stato per vent’anni l’architetto consigliere dei cantieri Chantiers du Cardinal.
[2] La navata è un quadrato di 15m per 15m, costruito su una" reticolo" di 9 quadrati di lato 5 per 5m. Questo reticolo non appare sul pavimento, ma è servito di base per l’intera concezione dell’opera.