Spiegazione del simbolismo delle vetrate

Le vetrate della capella Santa Rita sono magnifiche e ricche di significato simbolico.

LE VETRATE DELLA CAPPELLA SPIEGAZIONE DELL’AUTRICE : MARIE JOSEPHE GUEVEL (1)


 
Tecnica : 
Piastrelle di vetro di 2 - 4 cm di spessore assemblate in resina sintetica epoxi 
Concezione tematica

• In una visione generale, la parte destra della Cappella è consacrata alla Vergine Maria ed a Santa Rita: il colore dominante è il blu. La parte di sinistra è consacrata a Gesù Cristo, il colore dominante è il rosso e il dorato, seguendo la tradizione. 
• A destra, guardando l'altare, ci sono le 3 vetrate di Santa Rita e quella della nascita della Vergine (la più piccola). Le volute color blu e malva avvolgono, come in un mantello protettivo, la statua di Santa Rita e la irradiano della tenera luce della bontà e della compassione. 
Le macchie rosse simboleggiano le sofferenze della santa: il sangue della sua fronte, mentre sale verso Dio, si trasforma in rosa, cioè in grazia per noi. Questi rosa simboleggiano anche la Vergine Maria e nella 4° vetrata, esse si trasformano nella Rosa mistica, il fiore perfetto, simbolo di Maria. 


In contrasto con i colori forti delle vetrate in basso, la parte in alto si schiarisce, nei colori del Cristo, in insenature simbolo della speranza per quelli che, disperati, pregano Santa Rita. 
Queste vetrate sono specialmente destinate ad ispirare la preghiera e la meditazione, sono porte sul mondo spirituale che bisogna varcare lentamente. Come in musica, è l'accordo giusto dei toni, è il punto esatto sulla linea armonica, che fà vibrare lo spettatore aldilà di tutto quello che il simbolismo di primo livello può fargli sentire. In modo generale, lo stesso procedimento si ripete in tutte le vetrate della cappella. 
• In fondo alla cappella, nel portico, ci sono gli stemmi degli Oblati di Maria Vergine,(2) in oro e giallo, colori di Cristo, che si stagliano su uno sfondo blu stellato, simbolo della Vergine. Sopra le porte del portico è rappresentata la gloria di Dio che si espande sul cosmo, sull'universo intero. 
• In fondo alla cappella di sinistra, l’Annunciazione rappresenta la fecondazione del nostro mondo di materia da parte dello Spirito di Dio. Composizione allo stesso tempo biologica e cosmica nelle forme...contemporaneamente embrione e galassia grazie a questa forma dinamica di spirale. Il giallo simboleggia lo Spirito Santo, il grigio, la materia. 


• Le tre vetrate in fondo, sulla sinistra, hanno come tema la Pentecoste. Queste vetrate sono quelle  della luce dello Spirito Santo promessa da Gesù Cristo ai suoi apostoli e a noi tutti, per estensione. 
Le fiamme non sono solo scintille poste sulla loro testa e simbolizzate dal disegno intrecciato, ma sono anche la nostra illuminazione interiore operata dallo Spirito Santo. 
Queste vetrate devono dare perciò un'impressione di irradiazione diffusa e penetrante: lo Spirito Santo deve essere in noi, e non fuori di noi. 
La parte alta delle vetrate, luminosa e d’ oro, simboleggia Dio, la luce divina, la parte bassa più scura rappresenta l'uomo. Il disegno richiama d’altra parte il grano, i raccolti, i raccolti di Dio. La Pentecoste era celebrata dagli ebrei durante il tempo dei raccolti.

Le tre grandi vetrate del coro, sulla sinistra, hanno come tema la Resurrezione: 
vetrate chiave poiché la Chiesa è la Chiesa di Cristo risorto. Queste vetrate dovevano essere assolutamente sfolgoranti della luce di Gesù Cristo che ci illumina tutti. 
Vi ritroviamo la croce ma sopratutto l'accecamento dovuto alla luce spirituale di Cristo risorto, creato con blocchi di cristallo intagliati nella massa, che respingono sui lati gli elementi della materia : rocce, ciottoli, carni morte e tutto ciò che in noi è senza vita. 
La parte più scura in basso mostra che la storia del mondo è cambiata dopo la venuta di Cristo e la sua resurrezione, grazie alla luce che si è opposta all'ombra. 

La vetrata illumina l'altare con la sua luce calda e rassicurante. Essa è concepita come una sinfonia che sale dalla terra verso il cielo. Il ritmo del disegno porta l’occhio dal basso terrestre verso l'alto celestiale che illuminando l'altare richiama le parole di Cristo, riportate da san Matteo: "Ecco, io sono con voi ogni giorno, fino alla fine del mondo ". 

 

 

 

 


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[1] La signora Guével ha vinto il primo premio internazionale di vetrate a Chartres nel 1989.


[2]  Gli stemmi degli Oblati risalgono al 1840 circa. Il sigillo mariano comprende una M (Maria) la cui parte superiore si allarga a forma di V, (Vergine) il tutto circondato da una O (Oblati). Al centro, la piccola punta verso l'alto corrisponde alla simmetrica punta verso il basso; si può anche leggere una A, seconda lettera di Maria : perché nell’antiquità vi era l’abitudine di abbreviare utilizzando le prime due lettere del nome (ad esempio nel" khi-rho ", XP, per il Cristo). Inoltre nell'arte cristiana è molto frequente trovare una A ed una M attorcigliate che sono le iniziali dell'Ave Maria. Vi ritroviamo dunque O.M.V. che in latino corrisponde a" Oblati di Maria Vergine ". L’esortazione « Mariam cogita, Mariam invoca": "Pensa a Maria, invoca Maria" ci viene da san Bernardo (Sup. Missus 217). La corona di dodici stelle deriva dall'apocalisse: "Poi un grande segno apparve nel Cielo: una donna rivestita di sole, con la luna sotto i piedi e sulla sua testa una corona di dodici stelle" (Apoc. 12,1). Questa corona è assegnata alla Vergine dal tempo più remoto, ed è raffigurata sulla medaglia che Maria ha chiesto a santa Catherine Labouré nel 1830, al tempo delle apparizioni della via rue du Bac a Parigi.